Alessandro Guzzi a Hora Felix

Recensione alla mostra personale di Alessandro Guzzi
Hora Felix, via Reggio Emilia 89 – Roma
Dal 9 giugno al 31 luglio 2025.

Una superba purezza


Ho accolto con piacere e un poco di apprensione l’invito di Alessandro
Guzzi a contribuire al finissage della mostra dei suoi quadri, 11 opere
eseguite in tempi diversi fino ai nostri giorni, dialogando con il pubblico
insieme a Mariella A. M.. Fulvio, una persona di cultura dotata di
grande intelligenza critica. Ricordo che abbiamo presentato insieme lo
scorso inverno, sempre ad Hora felix, l’ultimo libro di Guzzi, Aspetti di
una crisi di Dio, Roma, Quinto Segno, 2024.

Invito finissage mostra personale di Alessandro Guzzi a Hora Felix


Piacere, dunque, per la stima dimostratami , ma anche apprensione,
perché quando si affrontano opere d’arte di levatura e pregio l’impegno

non è semplice, come ho verificato da dirigente nei beni culturali quando

ho curato non pochi eventi artistici.

Hora Felix, mostra personale di Alessandro Guzzi, il prof. Lorenzo Canova al centro in alto.

Sarei pertanto tentata di trattare questi quadri come poesie o
racconti brevi, che immediatamente richiamano il simbolismo, tanto
importante per i romantici e per i decadenti nelle espressioni di arte e
letteratura. Ne vediamo qui tanti elementi distintivi, come i paesaggi
tipicamente centro – europei , i tramonti, le rovine, i cavalieri e le loro
donne, algide e meste, di un tipo particolare, attinto dalla
cinematografia tra le due guerre. Le coppie indugiano in eterni congedi,
che preludono ad esiti per lo più fatali. Nel loro complesso, i quadri
sembrano comporre una narrazione oscura ma chiarissima, un
itinerario mentale che va dalla natura riprodotta con esattezza

lenticolare a uno stato di grazia quasi estatico. Ma non illudiamoci: si
tratta di un’ estasi dolorosa. Il paradiso evocato dagli scenari come dalle
posture dei personaggi, è un paradiso perduto, o colto mentre compare
per l’ultima volta.

Personale di Alessandro Guzzi a Hora Felix.


Gli eroi, le dame, i paesaggi evocano la Mitteleuropa, questo grande
snodo della storia, da cui nascono i nostri danni esistenziali, ma anche il
conforto della grande arte che ci ha lasciato.
Non si può affrontare alla leggera un discorso sul simbolismo. Mentre è
abbastanza facile definirlo come fenomeno, ci si imbatte ben presto
nell’aporia: ma esiste davvero un’ arte che non sia simbolica?
Pensiamo al famoso cestino di Caravaggio, una natura morta che tutti
conosciamo. Sembra l’inizio del realismo, eppure cela messaggi
simbolici che rimandano alla natura, al peccato e alla grazia, un
concetto assolutamente cristiano. Infatti i frutti appartengono a
stagioni diverse, e il pittore li ha rappresentati macchiati e intaccati dai
parassiti.

Hora Felix, vista sala espositiva della personale di pittura di Alessandro Guzzi.


Se per arte simbolica si intende rappresentare qualcosa che sta per
qualcosa d’altro, quale opera d’arte non è simbolica a suo modo?
Ovvero al modo che è piaciuto all’artista? Se parimenti indaghiamo
l’arte concettuale, vi ravvisiamo ovviamente una presa di posizione
ideologica, che appartiene al contemporaneo, ma l’idea è del tutto
nuova?

Alessandro Guzzi a Hora Felix, mostra di pittura, personale.


Che c’è di più concettuale della Scuola d’Atene? Ricordiamo come
Raffaello per la Stanza della Segnatura collocò figure ideali di filosofi,
con le fattezze peraltro di personaggi a lui noti ( come Michelangelo,
che appare come un pensoso Eraclito) in una struttura classica

immaginaria, onirica, che simboleggia una perfetta (per il tempo)
architettura di pensiero.
Ciò detto, se torniamo alla pittura di Alessandro Guzzi, e all’
interrogativo che nell’ invito il nostro artista ci pone: “Qual è il
particolare compito dell’arte oggi, in un mondo come l’attuale che
nasconde tutto, spacciando per vero ciò che è falso?” ci accorgiamo
che la sfida provocatoria ci porge la chiave interpretativa dei quadri che
vediamo esposti.
Mi verrebbe da rispondere che la verità artistica è la verità
dell’invenzione, della finzione come fictio, un concetto anche giuridico
( fictio juris). Per contro la verità che i padroni del mondo ci impongono
è un plagio, è la finzione che maschera la loro verità. Essa non ci
inganna più perché le maschere stanno cadendo ad una ad una, e la
loro menzogna nasconde, ma non tanto, una realtà puramente
fenomenica e anche poco nobile, su cui non mi soffermo, perché dovrei
parlare di geopolitica, di economia eccetera, argomenti che ci
porterebbero lontano.
È solo la verità della creazione poetica e artistica che ci libera da tutto
ciò. Simbolismo è attingere dalla realtà mettendo nella stessa bolla
spazio temporale che l’artista delimita sui juris, con la sua autorità
senza confini, persone ed entità che non sono mai state insieme. Ma
dove? Nella nostra esperienza fenomenica, hic et nunc, tanto limitata e
povera.
La risposta, per come la posso intuire, è la seguente.

Siamo qui, noi e i quadri di cui ragioniamo, solo perché la volontà
strenua di dire sostiene ed invera l’opera dell’artista, e con lui nutre e
rassicura noi che ne siamo spettatori e testimoni.
Nelle parole di Rainer Maria Rilke nella Nona Elegia Duinese:
“Siamo qui forse per dire: casa, / ponte, fontana, porta, brocca, albero
da frutto, finestra, – / al più, colonna, torre…ma per dire, comprendilo ,
/ per dire così come persino le cose intimamente mai / credettero
d’essere. (…)
Qui del dicibile è il tempo, qui la sua patria.”
E ancora nei Sonetti a Orfeo, nella chiusa del sonetto n. IX della Prima
Parte:
“Se anche il riflesso nello stagno / spesso ci confonda : / Tu sappi l’
immagine. / Solo nel duplice regno / le voci si fanno/ miti ed eterne.”

Quando l’artista trascende la realtà triviale , parla con Dio, parla di Dio.
Guzzi non fa opere dichiaratamente religiose.ma si ferma sulla soglia
del Tempio. E noi con lui, in attesa dell’ Epifania finale.

Catalogo con scritti di: Lorenzo Canova, Gianfranco de Turris, Grazia Lissi, Mariella A. M. Fulvio.


Marina Panetta

Per saperne di più e contatti:

Prof. Lorenzo Canova su Wikipedia, sito personale e su Facebook

Alessandro Guzzi su Wikipedia, sito personale, pagina Facebook

4 commenti a “Alessandro Guzzi a Hora Felix

  1. L’analisi di Marina Panetta è una dotta e sensibile ricostruzione dell’ emozione e commozione che coglie chi osserva l’ultima produzione, esposta ad Horafelix, della colta pittura dell’ ultimo Alessandro Guzzi. Il suo simbolismo misterioso, fuori del tempo che viviamo, ci apre forse alla speranza di un riscatto futuro? Sembrerebbe improbabile ma l’arte con la A maiuscola, ed è il caso dei quadri di Guzzi, è la più grande testimonianza della lotta contro il male. Mi onorano la stima e l’amicizia che mi lega a Marina e all’ artista.
    Mariella A. M. Fulvio

  2. Nella serata dell’11 luglio ad Hora felix si è tenuto il finissage della mostra, che resterà aperta fino al 31 c.m.
    Un incontro culturale di grande spessore, animato da interventi di Maurizio Messina, dell’artista Alessandro Guzzi, di Mariella A. M. Fulvio e di Marina Panetta. Il pubblico emozionato e partecipe si è trattenuto fino a tardi per discutere d’arte e di filosofia e per festeggiare il successo dell’evento.

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