Mario Nalli, personale all’Attico

Foto di Mario Nalli tra i suoi colori, fonte sito della galleria l’ATTICO


GALLERIA L’ATTICO – FABIO SARGENTINI
Via Del Paradiso 41, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)


Dal 16/05/2025 al 03/010/2025

MARIO NALLI
a cura di Fabio Sargentini e Elsa Agalbato
Testo introduttivo: @fabianasargentini
Testo critico: @jacopo_ricciardi_playon
Luci: David Barittoni
Allestimento: Giancarlo Masala, Alfredo Zelli

Responsabile Comunicazione: @e.giacalone_

Mario Nalli. Sulla vitrea trasparenza e il vibrante acceso.

Mi piacerebbe concentrarmi su uno scritto parziale, limitandomi a un unico aspetto che mi ha colpito nella pittura di Mario Nalli, osservando i suoi quadri esposti all’Attico nell’ambito della sua recente mostra, ancora in corso. Vorrei soffermarmi esclusivamente sulla luce. La ricerca pittorica di Mario Nalli è ben nota da tempo, ma in questa ultima produzione si avverte un’evoluzione che ne amplifica l’efficacia. L’artista è riuscito a infondere ai suoi dipinti una freschezza superiore, attribuendo ai colori che applica con la sua tecnica distintiva una forza emozionale che cattura in modo irresistibile. È impossibile rimanere indifferenti di fronte a queste opere. È stimolante vedere un artista che sa rinnovarsi e ancor più interessante notare l’evoluzione della sua tecnica. Forse il segreto risiede nei contrasti sapientemente orchestrati, ma l’intera mostra sembra aver guadagnato una luminosità più intensa rispetto alle esposizioni precedenti. A mio avviso, nel corso del tempo, lavorando e ripassando il colore con le sue particolari spatole, Nalli ha raggiunto una maggiore consapevolezza del potenziale che la luce può riflettere. In questa nuova fase si percepisce una maturità che supera quella della sua produzione precedente. Attraverso la densità tangibile del medium impiegato, il colore assume una dimensione più significativa. La vibrazione cromatica che si sprigiona, grazie alla levità del lucido fluido, mette in evidenza segni che creano profondità e luminosità, emanando un’energia quasi palpabile dalla materia stessa. Questa energia pervade le composizioni astratte ed espressioniste, alternando le volumetrie a giochi di riflessi luminosi. Si tratta di forme autonome che sembrano emergere dal vuoto e adattarsi alle superfici come se volessero infrangere schemi rigidi e proiettarsi verso l’espressione della libertà. I dipinti di Nalli appaiono sempre più raffinati, preziosi e incredibilmente vitali. Forse è soltanto una mia sensazione personale, quasi un’illusione? Me lo domando per paura di apparire enfatico, ma questa è davvero l’impressione che mi ha travolto tra le sale ombrose della mostra. Un contrasto scenografico che accentuava e valorizzava ulteriormente le sinuose onde cromatiche di un movimento plastico. La mostra è certamente più complessa di quanto è stato detto ma è bene affidarsi a chi ha curato l’intero evento in maniera brillante: sotto la direzione di Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato, il testo introduttivo di Fabiana Sargentini e il contributo critico di Jacopo Ricciardi. L’allestimento è efficace e funzionale, confermando l’Attico come una galleria incantevole e imprescindibile per gli amanti dell’arte contemporanea. In definitiva, per chi non avesse ancora visitato la mostra ne vale assolutamente la pena.

Giovanni Lauricella

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