Aritmie del pensiero a Bibliothé

In occasione della presentazione del libro di poesie Aritmie del pensiero, Edizioni Croce di Giovanni Lauricella erano presenti lunedì 7 ottobre a Bibliothé con i propri testi critici Agostino Raff e Luciana Raggi, figure note nel campo della poesia di cui potete leggere in seguito le loro brevi biografie.

Presente anche la giornalista Olga Matsyna molto addentro alle manifestazioni culturali che segue da lungo tempo delle quali, qui di seguito, si fornisce una sommaria descrizione della sue molteplici attività.

Il tutto presentato da Marina Panetta che negli anni ha svolto un’intera carriera come direttrice di prestigiosissime biblioteche quali la Biblioteca Statale di Trieste ora Stelio Crise e la Biblioteca Angelica di Roma.

Aritmie del pensiero Adizione croce

Di seguito l’articolo di Olga Matsyna scritto dopo l’evento.

Il 7 ottobre presso la “Bibliothè” di Roma si è tenuta la presentazione della silloge poetica di Giovanni Lauricella “LE ARITMIE DEL PENSIERO”.

L’evento ha potuto vantare la presenza, fra relatrici e relatori, di personalità poliedriche come Marina Panetta, Agostino Raff, Luciana Raggi e Olga Matsyna.

A presentare un libro ci vuole tanta passione e molteplici conoscenze specifiche. È difficile immaginare una persona più adatta a svolgere tale compito di  Marina Panetta, conservatrice di manoscritti e, negli anni, direttrice di biblioteche di Trieste, Roma e Bari. Marina Panetta ha introdotto il libro al pubblico e ha citato le tappe del percorso del suo autore.

Giovanni Lauricella è un architetto, artista,  giornalista e critico d’arte. Come artista, partecipa alle grandi mostre, come, ad esempio, “Theatrum  Urbis. La città  dello spettacolo” di Roma che usa per ripensare creativamente l’antica architettura della città eterna. È autore di recensioni delle opere d’arte per Quaderni radicali e agenziaradicale.com. Scrive pure per la rassegna “Arte sotto i piedi”. Attualmente l’autore si misura con la forma poetica, raccogliendo una silloge di liriche connesse tra di loro che propongono un percorso per la mente e per la psiche dell’uomo

Agostino Raff, capostipite di un gruppo poetico che cura la rassegna di poeti sull’Isola Tiberina (L’Isola dei poeti), oltre che di scrittura, si occupa di musica, pittura e grafica. Ha creato il francobollo dedicato al compositore Max Reger. Agostino Raff ringrazia lo spazio che ospita l’evento: Bibliothe’ è gestita dall’Associazione Hare Krishna – e passa all’analisi del libro, dal titolo ai significati, palesi e reconditi. Il titolo “Aritmie del pensiero” gli fa pensare al cuore, alla sede degli affetti, come al protagonista della poesia. Un altro protagonista delle liriche di G. Lauricella è Roma nella sua sofferenza, è una città vista nei suoi disagi. Il poeta affronta anche l’argomento “guerra”. La guerra, secondo Raff, sarebbe un’accelerazione della permanenza, in cui diventa necessario piangere i morti e i feriti, come lo fa l’autore, usando il suo stile leopardiano e popolare. Raff apprezza il coraggio del poeta di non tacere e legge le sue liriche “Porcate d’arte”, “Rifiuto questa società”, “La donna che amo”.

Luciana Raggi, psicologa e autrice di libri di teatro e poesia, dai titoli accattivanti come “Oltremisura” e “La cruna della notte”, è anche la curatrice della rassegna “Poetando”. Luciana nota nella silloge poetica di Giovanni Lauricella l’immersione nella contemporaneità, impegno civile e riflessione sul nostro vivere quotidiano, ma anche trasgressione e un linguaggio particolare, a tratti sconnesso e in sintonia coi tempi che viviamo. Alcuni brani riportati nel libro nascono da performance e da drammi teatrali. È una poesia non convenzionale, alternativa a quella classica, e sa esternare anche i disagi. È una poesia che denuncia le ingiustizie (guerre, fame nel mondo, disastri ambientali). L’autore soffre parlandone, non è distaccato, e la sua poesia esprime emozioni, intense e profonde. Eppure, nell’opera poetica di G. Lauricella, secondo L.Raggi, ci sarebbero anche la speranza e il sogno . Se la poesia non salverà il mondo, essa potrà almeno farci capire qualcosa, potrà bloccare la distruzione, eliminare gli eccessi, risanare l’uomo, essergli utile come una terapia.

Per esemplificare questo ragionamento, vengono lette le poesie dell’autore sulle guerre e sulla luna.

Olga Matsyna, autrice e giornalista, ricorda la poesia di Giovanni Lauricella dedicata all’Ucraina e rivolge all’autore alcune domande sul suo percorso artistico, soprattutto, quello poetico.

Giovanni Lauricella risponde volentieri, dichiarandosi più a suo agio nella scrittura di stampo giornalistico. Egli si sente prestato alla poesia. L’hanno segnato anche le esperienze di teatro e di arte figurativa. La poesia è per l’autore un linguaggio che si è aggiunto a posteriori, dopo frequentazioni di poeti e dei loro circoli.

Per l’autore, questa sua silloge rappresenta l’immersione nella poesia vissuta. È, alla volta, il pianto e il riso. È la denuncia della società e delle sue anomalie. È un atto di giustizia sociale. “In questo libro, – riconosce l’autore, – sono diverso da colui che ha scritto le mie opere precedenti, soprattutto se non sono poetiche”.

Agostino Raff suggerisce un’eventuale influenza sull’autore del cinema di Tarantino nel senso dell’immediatezza come la principale caratteristica che fa recepire il messaggio.

Giovanni Lauricella ritiene di usare un linguaggio universale e quotidiano, privo di parole criptiche e di tocco intellettuale, ma pregno di emozioni forti.
Come poeta, egli si rivolge a un pubblico recettivo alle istanze di vita vissuta, alla cronaca e alla visione giornalistica della vita.

Davide Cortese legge la poesia “Chiedo ora di apprendere il perdono”, mentre Domenico Guida interpreta il testo “Cicatrici mai sofferte abbastanza”. Del Prete si esibisce con la lettura della poesia “La bellezza della vita e l’orrore delle tenebre”. Viene ricordata la poesia dell’autore “Flusso organico”.

Alla serata partecipano, fra gli altri, poeti e artisti visivi, pittori ed illustratori Davide di Vico, Claudio Bianchi, Davide Cortese, Stefano Sesti, Chryssis, Laura Grosso, Stefania Fabrizi.

La serata si conclude con l’annuncio di due eventi prossimi a cui tiene il gruppo di artisti che fa capo a Giovanni Lauricella, ovvero:

il 22 Ottobre:

Borgo Pio 15 Art Exhbition LinkArtist Studio Roma per la rassegna Rome Art Week quadri di Laura Grosso e poesie di Giovanni Lauricella da Aritmie del pensiero da cui prende il nome l’evento

il 24 ottobre:
l’inaugurazione della Rome Art Week nello studio di Laura Grosso L’essenza del visibile con la partecipazione di Laura Grosso e del Collettivo di pittura. Via Suvereto 30 ore 18.

OLGA MATSYNA

Agostino Raff

Agostino Raff, veneto di adozione romana, autodidatta nelle 3 arti inderogabili, pittura, musica, poesia, ha pubblicato interventi su varie interviste, tra cui “Lunari di poesia 2000” – “Fermenti 2024” – “Mangiaparole 2024” … Conduce incontri poetici dal 2003, è autore di numerose sillogi in versi, ora raccolte in “Poesie 1990-2021” Ed. Il Simbolo a cura di Maurizio Gregorini. In verità ci sarebbe tanto da dire ma tanto per aggiungere qualcosa di lui è molto nota l’annuale rassegna di poeti tenuta all’Isola del Cinema all’Isola Tiberina dove hanno partecipato quasi tutti i poeti romani e il disegno del francobollo del compositore Max  Reger (1873 – 1916) che potete leggere in uno splendido articolo di Davide Cortese su Alessandria Today

Testo critico su Aritmie del pensiero di Agostino Raff

Un leopardiano schietto e popolare che si sporca le mani nell’orrore della guerra.

Irrompe nella zona strategica tra le esplosioni, piange i morti e i feriti, nel sangue, nei crolli.

Lo sdegno contro l’imprinting umano della crudeltà – gramigna non sradicabile dal nostro genere – porta il poeta ad una sonorità massima del verso, ad una fitta iperrealistica descrizione del caos – discarica che finisce di bloccarsi nell’icastico.

Può l’autore eleggendo la deprecazione a tema, scalfire la violenza, la fatalità dei massacri che si auto generano tra gli umani?

Può risparmiare i 150 soldati al giorno che in media schiattano in Ucraina, le stragi a Gaza , quelle in Sudan eccetera? Sappiamo che la poesia non può farlo.

Ma Lauricella ha il coraggio di non tacere, ha il coraggio della disperazione.

E dall’accusa dell’ingiustizia politica e individuale che infierisce sul nostro privato di poveri, vittimizzandolo come fragile precario, insulso.

Al punto che – con sublime ingenuità – il poeta non può richiamare in causa il mito dei miti, la triade Donna, Sesso, Amore, unica luce nel mondo delle tenebre. Agostino Raff

Raggi Luciana, nata a Sogliano al Rubicone (FC) si è laureata presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, vive a Roma. Ha pubblicato Sorsi di sole Un bastimento carico di (2010), “Oltremisura” (2015) e il poemetto “S’è seduta”, utilizzato anche come testo teatrale (2017) Ed. Progetto Cultura, “Variazioni minime” (Ed, Lithos 2020) e La cruna della notte ( Ed. Ensemble, 2022). Ha curato una raccolta di zirudéli in dialetto romagnolo di Decio Raggi e, negli ultimi anni, antologie e lavori collettivi di vario tipo. Collabora con riviste letterarie e associazioni culturali. Terminata la sua attività di insegnante, per promuovere la poesia ha curato laboratori nelle scuole e da due anni, assieme a Maurizio Mazzurco, organizza la rassegna Poetando, col sostegno delle Biblioteche di Roma.

OLGA MATSYNA
COME GIORNALISTA

Olga Matsyna inizia a scrivere per “Forum International” occupandosi di attualità e di rapporti dell’İtalia con i paesi esteri.

Successivamente si specializza sugli argomenti artistici e culturali. Le sue pubblicazioni appaiono su “Slash Arts”, “Edicola Web TV”,  “Roman Walks” (rivista romana di fotografia), “Gold Art” (rivista italiana di arti e cultura), “Q Cultura” (quotidiano italiano dedicato alle culture di varie nazioni), “Daria!” (rivista canadese di cinema).

Scrivendo su un evento di moda internazionale, viene pubblicata da “Forbes”.

Prende la tessera giornalistica con “Paese Roma” per cui segue i festival cinematografici di Roma e di Venezia.

Diventa la giornalista che scrive su pianta stabile su “Films Daily” di New York. 

OLGA MATSYNA COME AUTRICE

Graditissima poesia di Olga Matsyna dedicata al poeta Giovanni Lauricella

A UN POETA POST-MODERNO

Ai tuoi versi, nudi e crudi,
come una verità
che nessuno si aspetta,
ai tuoi versi in libertà

voglio dare una risposta
perché nasce dal profondo.
Grazie di aver amato
questa vita e questo mondo!

Per mortifera che sia,
per un fiasco che sarà
è squisita poesia,
Vita, e tale rimarrà.

Per l’immondo e sbagliato
e ingiusto che il mondo è,
grazie di averlo amato,
l’amo anch’io, insieme a te.

Ci ferisce, ci appassiona
ci sconvolge e a volte dà
la profonda illusione
che un qualche senso ha.

Una sfilza di eventi
che accadono per te,
e per me, e per la gente
senza un’ombra di perché

Grazie a te che cerchi un senso
in ciò che è insensato, ahimè,
più alla poesia penso,
più la vivo. Grazie a te 

Locandina evento

Testo critico di Marina Panetta

ARITMIE DEL PENSIERO. RIFLESSIONI A MARGINE DI UNA PRESENTAZIONE.
Facit indignatio versum (Giovenale, Sat. I, 79)

La raccolta di poesie di Giovanni Lauricella dal titolo Aritmie del pensiero (
Edizioni Croce, 2024) è stato presentata il 21 settembre scorso a Roma, presso
Bibliothè di Enzo Barchi, con interventi critici di Agostino Raff, Luciana Raggi, Olga
Matsyna, Marina Panetta.
Il titolo merita una riflessione perché contiene la chiave interpretativa dell’intera
raccolta ovvero della poetica dell’Autore.
‘Aritmia’ è un termine che normalmente si usa per indicare una anomalia nel
battito cardiaco. Il cuore è un organo strettamente legato alle nostre emozioni,
all’amore e al dolore, dunque alla poesia.
Ma in questo libro il lettore non troverà effusioni liriche, e nemmeno quelle
“intermittenze del cuore”, che Marcel Proust, da grande psicologo, e direi grande
fisiologo, ci ha rese familiari.
Nelle composizioni di Lauiricella siamo agli antipodi di tutto ciò: protagonista è
una mente analitica che si aggira in un labirinto di immagini, che rispecchiano il
degrado e lo spaesamento tipici dell’epoca che stiamo vivendo che, com’è noto,
fa ipotizzare la prossima fine di una fase storica.
Lauricella nei suoi versi ci accompagna in una peripezia quasi dantesca, attraverso
scenari urbani degradati e decadenti, esplorando le varie manifestazioni della
nevrosi dell’uomo contemporaneo, dalle dipendenze alla depressione,
dell’isolamento alla ribellione, dalla protesta sociale al grido contro la guerra.
È dunque la sua una poesia politica in senso alto, una poesia civile, che usa
volentieri i toni della satira, mescolando a concetti alti e sofferti delle espressioni
triviali, attinte dal romanesco basico dell’attualità.
Roma è indubbiamente lo sfondo, non dichiarato ma ben riconoscibile, dei versi di
Lauricella. Non è una Roma convenzionale, non si fanno concessioni al colore
romanesco né alla romanità colta, la metropoli è volutamente ritratta nella sua
quotidianita ormai omologata e disgregata. Se si considera poi che alcuni testi
sono stati recitati come performance en plein air, come a piazza della Moretta, o
in location teatrali non convenzionali, si comprende appieno il messaggio civile e

la particolare tonalità stilistica che lo esprime.. Consiglio anzi ai lettori di
immaginare queste composizioni come potenziali performance o come tracce di
un possibile Flash Mob, resi però silenziosi e immobili dalla pagina stampata.
Nella poetica di Lauricella ravvisiamo al primo impatto un legame tematico e
stilistico con la Beat Generation: un misto di ribellione, pessimismo e beffarda
caricatura, mentre il ritmo sincopato e la preferenza per le tinte fosche rievocano
il teatro splatter. Di contro si può riconoscere un’altra ascendenza, sottintesa e
sommessa, con gli autori di satira dell’antica Roma. Non erano anche loro mossi
dall’intento di castigare i vizi e le follie della società globale in cui vivevano e di cui
prevedevano il declino?
Al sentimento che li animava Giovenale dava nome indignatio, ovvero
indignazione. Con questo spirito raffinato, dunque, Lauricella delinea per noi
contemporanei lo skyline del comune scontento..
M.P.

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